Agricoltura biologica, disastri annunciati e utili idioti

Come la stampa generalista tende a glissare sugli aspetti negativi del Bio

Scoppiano rivolte in Sri Lanka e la tensione sociale è alle stelle. Fallite le recenti politiche economiche e agricole del Paese, i nodi vengono al pettine anche sul tema Bio, ma la stampa pare non voler toccare l’argomento

Un articolo sul Corriere della Sera tocca il tema Sri Lanka, viste le recenti turbolenze anti governative dovute alla profonda crisi economica e alimentare del Paese. Nel pezzo si toccano molti punti salienti alla base di tale crisi, tutti corretti, ma c’è una parola che proprio non pare debba comparire nella pur ampia disamina, ovvero “biologico“.

Va infatti da sé che buona parte della rabbia popolare derivi soprattutto dalla penuria di risorse alimentari e dei prezzi che queste hanno toccato negli ultimi mesi. Di certo, il tentativo di convertire a bio tutta l’agricoltura dell’isola non è stata una genialata, come già dimostrato nel seguente approfondimento:

La dura legge della fame

Quindi, pur considerando le macro dinamiche socio-economiche e politiche dello Sri Lanka, non pare corretto omettere che gran parte della presente crisi, e della conseguente rivolta, dipende dalle scelte ottuse e anti scientifiche del Presidente e del suo governo.

Il tutto, dovrebbe insegnare che a dare retta a guru come Vandana Shiva si rischia molto. Perché alla base di certe derive politiche e agricole c’è spesso lei, la pseudo-ambientalista indiana. Non paga di quanto causato nel Sikkhim, cioè in patria, Vandana Shiva ha infatti convinto anche la politica cingalese a sposare l’agricoltura 100% Bio.

Di certo, l’eco-santona si guarderà bene dal farsi vedere nello Sri Lanka oggi. E per la sua incolumità le si sconsiglia vivamente di recarvisi. Resta da chiarire come anche qui, in Europa e in Italia, le sirene del Bio abbiano sedotto ampie porzioni della politica, vedesi le recenti trovate del Farm2Fork. Del resto, la stampa generalista, incluse certe trasmissioni sedicenti di inchiesta sempre bene ne parlano, dell’agricoltura biologica, presentando l’agricoltura moderna come “intensiva“, usando l’aggettivo in modo dispregiativo. E per chi fosse interessato a capire dove sta l’inghippo, prego:

Agricoltura intensiva: sinonimo del Male o solo agricoltura moderna?

Il dramma è che sui social e nei media generalisti imperversano anche utili idioti che ben lungi dal guadagnare dalle marchette che fanno a favore dei prodotti biologici (almeno fatevi pagare…), continuano a spargere disinformazione e fake news, rendendosi complici e partecipi di una propaganda a confronto della quale impallidisce perfino quella di Putin e Lavrov, suo ministro dall’impudenza fuori scala.

Non ci sono molti consigli da dare, salvo quello di stare alla larga da chi incensi il biologico “senza se e senza ma“, presentandolo come la panacea di tutti i mali: agricoli, alimentari, sanitari, economici e perfino ambientali.

Vi stanno raccontando una manica di baggianate e molti di loro manco capiscono l’entità delle medesime, divenendo a loro volta altri utili idioti che le moltiplicano sui social. Quindi, se proprio volete capire come stanno davvero le cose, andate a farvi un giro in Sri Lanka: quando tornerete tutto potrete diventare tranne che utili idioti al servizio della propaganda bio.

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