Pillole dalla storia

In questa sezione sono raccolti episodi trovati qua e là nella storia. Perché la storia è maestra di vita, solo che in troppi se lo dimenticano. Sono episodi alcuni famosi, altri meno. Episodi che possono però essere traslati nella vita di tutti i giorni, fungendo da esempio di come la piccola scala, in fondo, non sia poi così diversa dalla scala globale.

Girolamo Savonarola e Giordano Bruno: cosa si pensa avessero in comune e cosa in comune avevano davvero? E cosa c’entra un tal Subrahmanyan Chandrasekhar con Marilyn Monroe? Lorentz e Einstein: quali sono cioè i criteri per cui veniamo ricordati oppure ignorati? E poi Rasputin, Hitler, Mussolini e Stalin, anche loro protagonisti di questo approfondimento:  cosa c’è ancora da sapere di loro che già non si sappia? Innanzitutto che non erano affatto dei geni. Anzi. Erano dotati di una cultura dal modesto all’inesistente. E il loro equilibrio psicologico pure. Le loro uniche caratteristiche erano la spregiudicatezza, la prepotenza, la sete di comando e il delirio di onnipotenza.  Eppure hanno condizionato drammaticamente la storia dell’Umanità. I perché dell’ascesa al potere di soggetti tanto discutibili vengono ben spiegati da  Diego Armario nel suo “Cretini al potere – come difendersi dalla stupidità di chi comanda“, Castelvecchi editore. Libro del quale consiglio a tutti la lettura. Ognuno tragga da queste brevi sintesi il messaggio che meglio crede. Infatti, non solo la storia non va imposta, ma non va neanche insegnata: è lei stessa che si racconta e a noi spetta solo il dovere di ascoltarla. Spero solo che il lettore tragga utili spunti di riflessione e che possa utilizzarli per migliorare il proprio approccio alla vita e al lavoro.

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Gli articoli:

de “Le trasformazioni e l’intuizione”: quando non conta arrivare per primi, ma dirlo per primi di esserci arrivati.

Subrahmanyan Chandrasekhar Vs. Marilyn Monroe: qual’è il vero peso di ognuno di noi nel corso della storia? Secondo quali parametri veniamo giudicati per essere inseriti tra coloro che la storia l’hanno fatta? E, ultima questione, basta questo per farci conoscere a livello di cultura popolare? La storia di Chandrasekhar dà una risposta a questi interogativi. Purtroppo..

Rasputin e la Zarina: se il potere è in mano a persone deboli e instabili, esso dura poco. Se per giunta queste persone sono anche presuntuose e bizzose, dura pochissimo. “Rasputin e la Zarina” narra di un sedicente Guru, umanamente deprecabile ma carismatico, che partendo dal nulla contribuì a creare in Russia le premesse per la Rivoluzione d’Ottobre.

Mussolini e le reni della Grecia: la leadership non ce la si può autoaccreditare, anche se questa pratica è  molto più comune di quanto si possa pensare. Come pure non basta la sapienza nell’arringare folle o persuadere singoli interlocutori: serve che le parole siano coerenti con la realtà e con il pensiero. Un leader, infine, si assume le responsabilità delle proprie decisioni e, soprattutto, prende quelle giuste. In “Mussolini e le reni della Grecia” viene portato un esempio si assoluta mancanza di leadership, proprio in una persona che apparentemente ne aveva da vendere.

Il Bunker del Führer: un capo, un leader, non perde mai il contatto con la realtà. Sa individuare la sequenza degli eventi e li sa correttamente misurare. Soprattutto tiene i piedi per terra. Sempre. Il Cielo ci scampi dai tanti Führer di cui è disseminato e mondo del lavoro, dagli esaltati possessori di potere. Perché essi lo useranno senza esserne assolutamente padroni. E faranno solo danni.

L’ictus di Stalin: come dettare regole un giorno e finire col subirle un altro. Esercitare il potere con protervia è di per sé deprecabile, ma esercitarlo pure con ottusità e miopia conduce a situazioni paradossali come quella che uccise Stalin.

Gemelli diversi: Giordano Bruno morì sul rogo. Di Savonarola si pensa la stessa cosa. Ma già a partire dal modo in cui spirarono, Savonarola venne in relatà pugnalato e alla pira giunse già cadavere, s’intuisce quanto la comunanza e la confusione tra le due figure sia profonda.

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Molti tra voi lettori (maschi) sono certo avrebbero voluto incontrare Marilyn. Altri invece si interrogano ancora su chi fosse Chandrasekhar. E chi, in fondo, si può ritenere davvero capace di fare le corrette distinzioni tra un rogo e l’altro? Inoltre, ognuno di noi penso abbia prima o poi  incontrato dei piccoli Hitler, Stalin e Rasputin. Come pure persone che, proprio come gli Zar, hanno permesso di prosperare a quei fumosi figuri privi di scrupoli. Quasi sempre a spese di persone di ben altro livello e statura. Non sempre i farabutti psicopatici fanno la fine che meritano, ma quando capita la loro fine ci provoca per lo più soddisfazione. E poi, diciamocelo, chi non ha mai conosciuto un qualche Mussolini? Nella squadra di calcio, nel condominio, a scuola, sul lavoro… Uno che pensa di sapere tutto e invece non sa niente. Uno che vive nel suo piccolo mondo provinciale, pensando di poter applicare all’intero Universo le regole che valgono al massimo nella sua piccola “Predappio mentale“. Perché tutti questi soggetti, in fondo, vivevano nella loro piccola Predappio. Come pure ognuno di noi avrà incontrato (o sarà stato) il Badoglio di turno, che viene ricoperto di [omissis] per colpe non (solo) sue. O un Ciano, il quale dopo una vita da sottomesso, è morto proprio quando ha provato a tirare fuori i [omissis]. Ognuno di noi sarà stato, cioè, scaraventato in qualche “campagna di Grecia” da qualche deficiente che voleva spezzare reni altrui e ci ha invece rimesso le proprie. E le nostre.

Infine, e per concludere, quanti di noi sono stati almeno per una volta come quei generali di Hitler, impossibilitati nell’agire e incapaci di ribellarsi? Quante volte dei pazzi hanno governato sui sani? Le più, direi. Perché i pazzi sono sempre più aggressivi dei sani. E quindi li sottomettono. Prendono così il comando e generano disfatte. Ogni tanto qualcuno di loro si toglie la vita. Per altri è invece la vita a pensare come levarceli di torno. Altri ancora, magari, si limitano a togliersi fisicamente dalle [omissis] e a ritirarsi in luoghi dove possono fare meno danni. Sono purtroppo i più quelli che obbligano invece i sani a levarsi loro quattro passi dai [omissis]. Ma non sempre si è nelle condizioni di fare le tende come fece il granduca Dmitrij: questa è un’eventualità molto rara e quando si verifica bisogna essere molto grati al fato…

No perditempo please